UfoCiclismo – Atlante tattico ad uso del ciclista sensibile

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In uscita per Nerosubianco “Ufociclismo – Atlante tattico ad uso del ciclista sensibile“, scritto dagli ufociclisti Cobol Pongide e Daniele Vazquez.

Duecento pagine con sedicesimo a colori da utilizzare come atlante, manuale e dizionario ufociclistico.

Il booktrailer

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Vai al booktrailer: https://www.youtube.com/watch?v=o7n4StA27FY

Leggi le recensioni e le segnalazioni:
NOT;
Ciclo News;
— Intervista a Cobol Pongide (Ciclo News);
— Intervista a Daniele Vazquez (Ciclo News);
OperaViva;
Quaderni d’altri tempi;

Luoghi in cui il testo è liberamente consultabile:
Labbiciclario – Terni;
Mastronauta – Omegna. 

L’indice:
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Mars Beyond Mars – Edizione III

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UfoCiclismo e Sala da tè del Forte Prenestino hanno presentano il convegno e evento Mars Beyond Mars 3 – 15 novembre 2017.
Forte Prenestino – Roma.

La critica del quotidiano nell’epoca della terza conquista del cosmo.

Mars Beyond Mars 3 ovvero una riflessione con l’obbiettivo di “giocare d’anticipo” intercettando quello che sarà il futuro terreno di conquista del capitale in espansione e in fondazione di nuovi mercati. Giocare d’anticipo significa cercare di comprendere in progress il nuovo terreno di conflitto giungendoci preparati invece di precipitarvi dentro.
Il presente è già la fase di definizione e pianificazione tecno-scientifica di questo futuro scenario in cui la planetologia, l’astrofisica e l’esobiologia giocano un ruolo chiave.
Partiamo quindi dall’ipotesi che quella che stiamo vivendo sia la “terza era spaziale”. Dopo la Luna e Marte l’attenzione oggi si sposta sull’esplorazione e l’abitabilità delle lune del sistema solare e degli esopianeti come terreno senza soluzione di continuità tra il capitale-terra e tutto quanto, la fuori, lo sarà: il terraformabile.
Quindi: come immaginare un futuro nel cosmo che non sia esclusivamente l’estensione del modello predatorio già operante sul pianeta Terra? Cosa troveremo là fuori e come faremo questa volta a preservare l’umano e il non umano che appartengono al nostro futuro?

Sono intervenuti:
Cobol Pongide cosmonauta – apertura dei lavori e moderazione – (intervento);
Roberto Paura – Presidente dell’Italian Institute for the Future e direttore della rivista “Futuri” – (intervento);
Daniela De Paulisartista, SETI  e Astronomers Without Borders – (intervento);
Daniele VazquezUrbanista e saggista – (intervento).
Giuliano LombardoPsicologo dell’arte – (intervento);
Maurizio Piraccini (Dottor Pira) – Fumettista e scrittore – (intervento – presentazione del libro “La vera storia dell’hip hop – Tutto quello che non vogliono farti sapere sui legami tra gli alieni e la musica del momento”).

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Cobol moderatore con Giuliano Lombardi (foto di Antonio Amoriello)

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Si sono divisi la console del dj set: Rent e DjSapien (DjSapien alla console – riprese di Ray Max)

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Ha esposto Matteo Vitali – UfoFlap (foto di Antonio Amoriello)

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Live set dei Cobol Pongide (foto di Aude Françoise)

L’evento su FB: https://www.facebook.com/events/1919558628293492/

 

 

Rapporto sull’ottava ricognizione UfoCiclistica (UfoCiclismo Revolution 2) [24/6/2017]

Anche l’ottava ricognizione UfoCiclistica (come la precedente) non è stata effettuata in concomitanza con eventi astronomici (leggi: perché effettuare le ricognizioni in concomitanza con eventi astronomici) ma l’occasione è stata la seconda puntata di UfoCiclismo Revolution la trasmissione radiofonica sperimentale dell’ufociclismo realizzata presso Radio Città Aperta.
L’ottava ricognizione è stata pianificata con APR (Associazione Psicogeografica Romana), Cialtroninbici e Salvaiciclisti-Roma che ne hanno curato i percorsi poi coperti atleticamente dai ciclisti urbani e dagli UfoCiclisti.

I due punti di raccolta erano:
– via Ludovisi (Istituto Svizzero di Roma – coordinate 41.906750, 12.487594);
– viale Regina Elena (Metro Policlinico – coordinate 41.908670, 12.512133 ).

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Il punto di raccolta di via Ludovisi

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Il casco “fuori ordinanza” dell’UfoCiclista Fabio (via Ludovisi)

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Il punto di raccolta di Viale Regina Elena

Due squadre si sono diramate in direzioni opposte all’esplorazione di due quadranti molto diversi di Roma. Le squadre erano formate da: UfoCiclisti (via Ludovisi) e Cialtroninbici (viale Regina Elena). Appuntamento alle ore 2.00 al Colosseo.

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I due percorsi proposti per la ricognizione

Ecco nel dettaglio i percorsi:
Percorso da via Ludovisi;
Percorso da viale Regina Elena.

Scopo della puntata:  iniziare a produrre una “mappa” psico-eso emozionale dei percorsi esplorati sulla base di un glossario ufociclistico-psicogeografico redatto da UC & APR.

Quello che segue è il podcast della diretta radio (la seconda puntata di UfoCiclismo Revolution).
I primi dieci minuti della puntata sono andati misteriosamente perduti. Tenteremo di recuperarli in extremis. Sulle cause misteriose dell’accaduto è tutt’ora in corso un’ indagine a cura congiunta di UC & APR. Al momento le piste percorse dai due gruppi di ricerca sono diametralmente opposte e senza il ben che minimo punto di contatto tra loro.

Ospiti della puntata (in fondo a questo post i micro podcast dei singoli interventi):
Sandro Calmanti – Salvaiciclisti-Roma (in studio), Chew-Z (minuto 18.32), Maria Torres (minuto 1.12.25), Francesco Morici (minuto 1.19.00), Gabriele Guerra (minuto 1.29.15), Lorenzo  Trauma Studio (minuto 1.44.30), Dr. Pira (minuto 1.54.20).
Sono intervenuti:
Ivano Merz – UR (minuto 28.40) e EugenioCIR (minuto 47.47).

In studio:
Alessandra Girotti (APR), Daniel De Riva (APR), Carolina Cutolo (conduzione), Edoardo De Falchi (conduzione), Antonio Pedivella (ai comandi).

Inviato:
Andrea Cangioli da Forte Prenestino (Crack – Fumetti dirompenti).

Come nella puntata precedente ci preme ringraziare Tamara della Tamara Lorenzi Communication nel supporto della comunicazione legata all’evento.

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In studio da sinistra: Daniel De Riva, Sandro Calmanti, Edoardo De Falchi, Carolina Cutolo

Le due squadre si sono messe in cammino circa 10 minuti dopo la mezzanotte, dopo il primo giro di contatti tra “centrale ufociclista” e squadre di ricognitori.

Le diverse derive intraprese dalle due squadre hanno portato i ciclisti a percorrere e analizzare zone di Roma tra loro molto diverse.
Mentre la squadra dei Cialtroninbici procedeva verso la periferia ovest in una zona relativamente a basso impatto di movida romana, gli UfoCiclisti si muovevano in direzione del centro cittadino (e poi est) più interessato alla cosiddetta Estate Roma (impropriamente detta) incontrando immediatamente il traffico inferocito del Lungo Tevere e sopratutto l’isteria angolare della circumnavigazione (piattaforma girevole) di Castel Sant’Angelo: quest’ultimo è un Tonal di quella porzione di città.
Rintracciato quindi un primo Tonal gli UfoCiclisti si mettevano alla ricerca di un’eventuale conferma (altro Tonal) o oppositore (Totem d’incongruenza) della probabile Unità d’Ambiance che s’andava delineando.
Pochi minuti dopo gli UfoCiclisti s’imbattevano in un secondo Tonal (Piazza San Pietro) che confermava la coerenza di un’Unità d’Ambiance di tipo imperativo/devozionale confermata emozionalmente da tre UfoCiclisti.

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Gli UfoCiclisti Luca, Sem e Fabio dinanzi al Tonal San Pietro

Il Tonal di Piazza San Pietro produceva quindi, per vocazione ufociclistica, un’affordance conflittuale nella squadra (visto anche l’alto numero di psico-dissuasori presenti nella veste di automobili della PS e di pellegrini cristiani giunti da ognidove).
Lo “effetto fionda” prodotto dalla psico-dissuasione portava gli UfoCiclisti fuori percorso rispetto alla deriva lucida (spiegata da APR al minuto 1.08.20) intrapresa. Aggirata quindi Piazza San Pietro (e su suggerimento dell’UfoCiclista Sem) invece di percorrere la prevista via Gregorio VII s’inerpicavano per Viale delle Mura Aurelie in direzione Villa Doria Pamphili (guarda la mappa) e in cerca di un “nasone” (la pittoresca fontanella romana) non chiuso per via dell’emergenza idrica di questo periodo (minuto 36.36).

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Gli UfoCiclisti in contemplazione di una fontanella (non nasone) operativa incontrata durante un tratto di breve deriva casuale al Gianicolo

In tutt’altra zona e in tutt’altra Unità d’Ambiance i Cialtroninbici percorrevano la chilometrica Viale Palmiro Togliatti da Ponte Mammolo in direzione di via Tuscolana: zona di merce-sesso, gioco d’azzardo, droga, cocomeri.
Mentre quest’ultima ha tutte le caratteristiche di una ley-line (di prossima verifica) viale Palmiro Togliatti presenta le caratteristiche di una Intersezione (nuova categoria che sottoponiamo all’attenzione e al vaglio dell’APR).

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Intersezione Togliatti?

Per Intersezione intendiamo un percorso di congiunzione tra più Unità d’Ambiance che data la sua peculiare posizione nel contesto urbano non annovera nessuna delle caratteristiche delle unità attraversate (e rende pressoché impossibile per i ricognitori immergersi nel clima delle Unità d’Ambiance).
In un certo senso il “vettore velocità” caratterizza questa categoria analitica che dato il suo alto coefficiente di penetrazione e esternità all’ambiente assume le caratteristiche che l’antropologo Marc Augé attribuisce ai Non-Luoghi. In questo senso la definizione formale di un’Intersezione potrebbe essere quella di “non-luogo” dotato di vettore velocità vettore  in un moto che è (in quasi tutti i casi) circolare.
Il GRA, il Grande Raccordo Anulare di Roma e’ un esempio perfetto d’Intersezione che nel suo caso ideale può essere percorso con moto circolare uniforme.
Riporta Sergio dei Cialtroninbici (minuto 1.00.00) a proposito della Palmiro Togliatti: “atmosfera tranquilla, poche luci, atmosfera da Wyoming” ad indicare la scarsità apparente di densità abitativa in una strada che, invece, attraversa tre tra i quartieri più popolosi e caratteristici della popolata megalopoli romana.
Sempre Sergio: “Abbiamo incontrato le mille luci del Manhattan Cafè, un faro nel deserto: è terribile”. Una territorio “privo di difese immunitarie” quello della Intersezione Palmiro Togliatti e quindi attaccabile dai più disparati micro habitat che in esso prosperano incuranti di quanto e di chi li circonda. E sottolinea Sergio in accordo con quanto sostenuto dall’esperienza ufociclistica: “atmosfera perfetta per incontri ravvicinati”: unità UFO che privilegiano le ley-line come guide d’orientamento ma poi si manifestano in ir3/4/5 quasi sempre in luoghi isolati, fuori dai riflettori delle grandi traiettorie urbane; motivo per cui i picnic ufociclistici si consumano sempre in aree verdi all’interno della città.

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Un IR3 in una zona “periferica” o interstiziale del pianeta

Nel frattempo gli UfoCiclisti tentavano lo strappo di Villa Doria Pamphili per raggiungere nel minor tempo possibile via della Nocetta. Da qui il percorso si sarebbe dovuto articolare verso Casetta Mattei ma collegialmente si era già deciso di tagliare per Circonvallazione Gianicolense.
Giunti su via Vitellia gli UfoCiclisti hanno individuato un pertugio (guarda il dettaglio di Google Earth) per Villa Doria Pamphili.

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Il pertugio per penetrare dentro Villa Doria Pamphili da via Vitellia

L’obiettivo era quello di raggiungere Viale Selma Lagerloff per arrivare, a questo punto, non si sa più bene dove.
Alla guida del gruppo Sem che pareva essere l’unico ad avere un’idea (di massima) di dove il gruppo si stesse dirigendo.
All’interno della villa regnava un’Unità d’Ambiance uniforme e molto intima con il paesaggio di valli e colline uniformate da banchi lattiginosi di nebbia. Tutt’intorno un intenso odore di legno in putrefazione visibile solo a tratti sempre per via della nebbia.
L’UfoCiclista Elvira definirà a fine tragitto l’Unità d’Ambiance della villa come umida (minuto 2.13.50) ma non c’e’ stato il tempo di avere una verifica dagli altri UfoCiclisti della squadra.
Gli UfoCiclisti emozionati a questa vista insolita per il panorama romano hanno tentato di ritrarre fotograficamente il paesaggio con risultati deludenti.

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UfoCiclisti tentano di registrare e accordarsi sull’Unità d’Ambiance

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L’UfoCiclista Sem immortala una scena da attesa di ir3

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Patetico tentativo di ritrarre il paesaggio immerso nella nebbia

Dopo una decina di minuti con tratti in bici e tratti con bici a spinta gli UfoCiclisti raggiungevano il bel ponte di viale Selma Lagerloff  (guarda nel dettaglio di Google Earth) che scavalca via Leone XIII.
Si tratta di un bell’esempio di Totem d’incongruenza nel paesaggio molto curato della villa. Tanto per iniziare le sue pareti invitano ad affordance conflittuali, a quegli “inviti all’uso” grafici che con il tempo accumulano guerre di strati di tag territorializzanti.
L’idea architettonica è interessante e piacevole da guardare ma il suo esacerbato modernismo contraddice il resto dell’architettura che s’incontra nel percorrere il paesaggio. Inoltre questa pedana unisce le due parti della villa separate dalla “autostrada” di  via Leone XIII fornendo una posticcia soluzione di continuità ad una evidente menomazione territoriale. Il ponte diviene una sorta di occultatore o più precisamente una pseudo discontinuità eliminabile che cela in nuce una tendenza disgregante fortunatamente arginata.
Una soluzione più adeguata poteva essere, ad esempio quella dei “sovrappassi per la fauna selvatica” utilizzati molto ad esempio nel nord Europa che si “mimetizzano” quasi alla perfezione con il paesaggio non creando “rotture” col paesaggio che si tenta di preservare.

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La UfoCiclista Elvira attraversa il ponte viale Selma Lagerloff

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Pareti che “spronano” alla guerra dei tag

Oltre il ponte gli UfoCiclisti ormai disorientati e non piu’ sicuri di trovare un varco d’uscita (oltre che in ritardo sull’obbiettivo di raggiungere il Colosseo per le ore 2.00) decidevano di tornare sui propri passi riprendendo via Vitellia per connettersi alternativamente a viale Gianicolense: via diretta per raggiungere in una quindicina di minuti il Colosseo.
Il tratto di deriva a tratti casuale (spiegata da APR al minuto 8.50) a tratti spaesante (spiegata da APR al minuto 1.41.20) compiuto all’interno della villa è stato sicuramente il piu’ bello e affascinante di tutta la ricognizione. Il tratteggiamento ondulatorio del paesaggio in parte nascosto dalla nebbia ha fatto presagire alla squadra un possibile ir3 imminente che pero’, almeno per quel che coscientemente ci riguarda, non sembra essere avvenuto.
Sicuramente tutto il tempo trascorso nella villa non è stato percepito in maniera continua e lineare perche’ gli UfoCiclisti sembrano aver perso, ad un certo punto, il suo dispiegrasi che trascorreva. Cio’ ci porta naturalmente a pensare ad un episodio di missing time che in campo ufologico rappresenta uno dei fenomeni piu’ affascinanti del contatto con oggetti volanti non identificati e suoi possibili equipaggi con i terrestri osservatori.
Se davvero si fosse verificato un fenomeno di questo tipo dovrà passare del tempo perché i ricordi o tracce di essi ricomincino a riaffiorare alla coscienza.
In chi redige questo rapporto (ed era presente) in quei momenti si è manifestata in maniera molto pronunciata una sensazione, una forza d’attrazione emozionale, coerente con un’Unità d’Ambiance contattistica come se il silenzio e la nebbia fossero stati progettati come scenario per un incontro esoplanetario. 

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Gli UfoCiclisti tornano sui propri passi

Raggiunto velocemente viale Gianicolense gli UfoCiclisti si sono diretti senza interruzioni e a pedalata spedita verso il Colosseo.
Qui dopo qualche minuto sono stati raggiunti dai Cialtroninbici e assieme si è consumata una piccola “merenda” a base di humus (immancabile) e banane.

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L’arrivo dei Cialtroninbici al Colosseo (foto Sem)

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Foto di gruppo al Colosseo prima di mangiare l’humus e le banane (che pero’ si dice di sera siano pesanti) – Foto Sem

I micro podcast degli ospiti e degli interventi:

Sandro Calmanti – primo interventosecondo intervento
Chew-z
Eugenio – CIR
Maria Torres
Ivano Merz – UR
Gabriele Guerra
Claudio Morici
Dr. Pira
Lorenzo (Trauma Studio)

La scaletta musicale della puntata:

Franco Battiato –  No time no space
Duran Duran – Planet Earth
Yves Montand – La bicyclette
Brigitte Bardot – Contact
Air – Kelly Watch The Stars
Sternhagel – Fahrrad Fahr´n
Jonathan Richman – In che mondo viviamo
Kraftwerk – Tour de France
Vasco Rossi – Sballi ravvicinati del terzo tipo
The Mello-Tones – Flying Saucers
3E – Mars
Messer fur Frau Muller – You you and you
Associazione Psicogeografica Romana – Psychogeography For Dummies
Cobol Pongide – UfoCiclismo

Ci vediamo nel futuro e in bocca all’UFO!

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Strumenti d’analisi UfoCiclistica-Psicogeografica a cura di UC & APR

Gli strumenti che qui presentiamo hanno il preciso scopo d’accompagnare l’UfoCiclista nelle sue ricognizioni cosi’ da dotarlo di concetti per l’analisi del territorio esplorato per la “compilazione” di una mappa emozional-ufologica.
Si tratta di una prima sistematica trattazione ad uso dei ricognitori.

Deriva psicogeografica
Pedalata con andatura sostenuta con lo scopo di percepire il passaggio qualitativo tra due unità d’ambiance.
Passaggio qualitativo sta per una sensazione di cambiamento d’atmosfera in cui l’emozione dominante (di chi l’attraversa) tra quella precedente e quella successiva è decisamente diversa. Qualsiasi mezzo di trasporto è comunque lecito. Cambiando il mezzo di trasporto cambia anche la scala del paesaggio urbano e la profondità con cui si percepisce l’unità d’ambiance.
Una ricognizione UfoCiclistica è anche una Deriva Psicogeografica con la possibilità d’incontri e esperienze di tipo esoplanetario.

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Unità d’ambiance o unità d’atmosfera
Zona entro il cui perimetro si percepisce un’emozione dominante rispetto ad altre possibili o più lievi. Da un punto di vista percettivo nell’Unità d’Ambiance c’è corrispondenza tra la morfologia del luogo e l’emozione che esso diffonde oppure che noi stessi diffondiamo.
La sua oggettività è comprovata dalla concordanza espressa da almeno tre osservatori psicogeografi.
Molto spesso, ma non necessariamente, il passaggio da un quartiere all’altro provoca un cambiamenti di Unità d’Ambiance.

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Ley line
Alla lettera sta per linea della prateria, in origine, all’inizio del ‘900, allineamento carico di energia “fatato” tra reperti archeologici situati sul territorio. Poi divenuta una forma particolare dell’unità d’ambiance. Se l’unità d’ambiance si manifesta, per così dire, in forma di poligono, la ley-line è un’unità d’ambiance che corre lungo una linea, essa non è vera né falsa, è la costruzione sovra-individuale e intersoggettiva di chi la scopre. L’inventore e pilota della Royal Air Force Tony Wedd trovò una sorprendente regolarità tra le ley-line e le ortodromie, ovvero le linee rette lungo le quali gli UFO furono avvistati in Francia nel 1954. Wedd era convinto che gli UFO utilizzassero le ley-line per orientarsi nella navigazione.

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Totem d’incongruenza
Manufatto o corpo naturale collocato su un territorio (ancora più rilevante se collocato all’interno di un’Unità d’Ambiance) la cui presenza sembra contraddire una congruenza (comprovata o presunta) territoriale.
Se isolato esso rappresenta una eccezione che conferma la regolarità territoriale.
Se accompagnato da altri totem d’incongruenza esso stabilisce una progressiva discrepanza e destrutturazione del territorio.
Un esempio di Totem d’incongruenza potrebbe essere una manufatto di particolare rilevanza simbolica sia per la sua bellezza o che si tratti di un ecomostro.

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Tonal
Corpo di elementi naturali o artificiali che costituisce un polo d’attrazione emozionale, più in generale, attrattore che permette di individuare intuitivamente un’Unità d’Ambiance nei paraggi.
Dati due tonal (in prossimità) si può ipotizzare una ley-line.
Tutti i Tonal compresi in una ley-line fanno parte della ley line stessa pur potendo far parte di altre ley-line.
Per due Tonal passa una e una sola ley-line.
Una piazzetta, una garage abbandonato o un giardinetto pubblico potrebbero essere dei Tonal.

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Psico-dissuasori
Repellenti morfologie, manufatti o persone in presenza dei quali il ciclista è invitato a indietreggiare, a tornare sui propri passi financo a mettere in discussione le proprie scelte di vita.
Un muro, un elevato coefficiente angolare del terreno, cani o baby gang potrebbero costituire degli psico-dissuasori.

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Affordance conflittuali
Si tratta di rapporti soggettivi, casuali e temporanei con corpi naturali o artificiali, cose o persone che a parità di condizioni e in momenti differenti, farebbero scaturire emozioni diverse repellenti o attrattive.
A differenza degli psico-dissuasori e dei Tonal che hanno potenza oggettiva l’affordance è una particolare disposizione all’uso dello spazio soggettiva.
Le segnaletiche stradali, le zone off limits per le bici, i pizzardoni ostili a pedoni e ciclisti, auto in doppia fila, un nasone a secco, potrebbero costituire affordance conflittuali.

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Discontinuità
Zona di passaggio tra un’unità d’ambiance a un’altra.
Esistono tre tipi di discontinuità:
– Discontinuità di salto o asindeto:
normale passaggio da un’Unità d’Ambiance a un’altra.
– Discontinuità di rottura:
interruzione violenta, irriducibile dovuta a fenomeni d’approfondire.
Lungo le discontinuità di rottura è possibile rintracciare attività UFO non d’origine umanoide.
– Discontinuità eliminabile:
apparente discontinuità: mutamenti morfologici normali ma sempre omeomorfi.
La discontinuità di salto e quella di rottura si oppongono alla sensazione di “spazio connettibile”.

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Ley-line di rimpallo
Una ley-line che procede lungo una “spezzata” per ragioni naturali (morfologia del territorio) o per eccedenza di interventi antropici. Le ley-line di rimpallo sono difficili da identificare ma sono anche quelle che più di altre s’identificano con ley-line UFO per via della tendenza anti-vettoriale del fenomeno.

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Ley-line di rimpallo della Casilina vecchia

Strappi
Percorrimenti all’interno delle Unità d’Ambiance o tra Unità d’Ambiance che ne connettono rapidamente punti topologicamente intesi come molto distanti.
A differenza delle scorciatoie topologicamente sedimentate, negli strappi sono incluse accelerazioni temporanee e non previste dalla morfologia del luogo o dalla segnaletica dello stesso.
Il passaggio su un marciapiede in bici può, ad esempio, essere considerato uno strappo.

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Da un punto di vista formale uno strappo innalza il livello i complessità di un grafo

Piattaforma girevole
Si tratta di un’Unità d’Ambiance rotante che fa perdere l’orientamento, solitamente una piazza, o se si vuole, se non si desidera stare al gioco: in qualsiasi piazza si perda sistematicamente l’orientamento si può ipotizzare l’esistenza di una piattaforma girevole.
Piazza Re di Roma è, ad esempio, un perfetto esempio di piattaforma girevole.

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La piattaforma girevole può o meno offrire vie d’uscita privilegiate – la piattaforma girevole di Piazza Re di Roma

Forze d’attrazione emozionale
Sono correnti emozionali simili al vento che corrono per ogni dove e che spingono il ciclista che abbia abbassato la sua vigilanza razionale a percorrere traiettorie che portano in luoghi che corrispondono alla sua emozione in quel momento dominante contro la propria stessa intenzione. Come per le unità d’ambiance se ne può ipotizzare ludicamente l’esistenza oggettiva. Conoscendo ludico-oggettivamente le forze d’attrazione emozionale è possibile pianificare percorsi il più possibile precisi ad uso di nuovi ufociclisti.

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UfoCiclismo Revolution

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UfoCiclismo Revolution è la trasmissione radiofonica dell’UfoCiclismo.
Le prime due puntate sperimentali sono andate in onda il 10 e 24 giugno 2017 da Radio Città Aperta.

L’idea è stata quella di tradurre le consuete ricognizioni UfoCiclistiche in un programma radiofonico.
Da una parte le squadre di UfoCiclisti impegnati nelle ricognizioni sul territorio e dall’altra la “centrale operativa” collocata a Radio Città Aperta con in studio l’Associazione Psicogeografica Romana e tutta la redazione.

La missione iniziare una mappatura eso-emozionale del territorio romano ridescrivendo, per mezzo della bicicletta (e della psicoesogeografia), la città in base a linee invisibili (ley-line), quadranti emozionali e traiettorie aliene.

La squadra era composta da:
Carolina Cutolo (conduttrice);
Edoardo De Falchi (conduttore);
Antonio Pedivella (regista);
Andrea Cangioli (inviato);
Daniel De Riva (APR);
Alessandra Girotti (APR);
Cobol Pongide(ricognitore UfoCiclista).

Il podcast della prima puntata (10 giugno 2017)
Il rapporto sulla prima puntata di UfoCiclismo Revolution (10 giugno)

Il podcast della seconda puntata (24 giugno 2017)
Il rapporto sulla seconda puntata di UfoCiclismo Revolution (24 giugno)

Vogliamo ringraziare (in ordine sparso):
Radio Città Aperta, Giulia Aren, Federica Ferrari, Dynamis, Salvaiciclisti-Roma, Cialtroninbici, Tamara Lorenzi Communication, Astronza, Sandro Calmanti, Chew-Z, Maria Torres, Francesco Morici, Gabriele Guerra, Trauma Studio, Dr. Pira, Andrea Natella, CIR, Vanni Santoni, Riccardo Balli, Yuri Gagarin.
Grazie anche a Sem che nelle foto di gruppo manca sempre perche’ e’ lui a fare le foto di gruppo.

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