Rapporto sulla quinta ricognizione UfoCiclistica [05/04/2017] – passaggio della cometa 41P/T-G-K

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La quinta ricognizione UfoCiclistica è stata ispirata dal passaggio della cometa periodica 41P/Tuttle-Giacobini-Kresák condotta per mano da Giove con cui condivide l’afelio.
Il percorso scelto costeggia, lungo un tortuoso misto ciclabile/strada, la già nota ley-line ricalcata dalla via Cristoforo Colombo.
La ciclabile (tra l’altro molto bella) inizia da Lungotervere Ponte Garibaldi e termina non sappiamo bene dove anche se alcuni ciclisti hanno segnalato il modo di giungere, per questa via, fino a Fiumicino.
La ricognizione UfoCiclista ha intercettato la ciclabile all’altezza di Ponte Marconi riuscendo a percorrerla di notte (nel punto subito dopo il viadotto della Magliana) grazie all’esperienza di due componenti della squadra.
Dal punto di partenza di via Magnagrecia fino a circa il punto di “benvenuto esoplanetario” (dove è stato consumato il banchetto a base di humus di ceci) e di osservazione i ricognitori hanno percorso circa 14 chilometri come è visibile nel tracciato sottostante (qui per la mappa interattiva).

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Il punto d’incontro della metro San Giovanni da tempo piattaforma girevole per l’inizio delle ricognizioni UfoCiclistiche.
Piazzale Appio (visibile alle spalle dell’ufociclista in alta uniforme) è abbastanza ampio da mostrare un’interessante porzione cielo (purtroppo completamente oscurato dalle luminarie in abbondanza) in grado d’ispirare la partenza di percorsi psicogeografici randomici.

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Da tempo segnalata dall’Associazione Psicogeografica Romana la ley-line della Cristoforo Colombo è stata in passato lo scenario di moltissimi avvistamenti UFO (IR1).
Gli ultimi di una certa rilevanza fenomenica risalgono al 2013 e al 2014.
I cannocchiali rivolti verso il cielo hanno quindi tentato di catturare il passaggio tanto della cometa di colore verde in un punto approssimativo tra l’orsa maggiore e quella minore che di possibili aeronavi aliene che però non si sono manifestate.
Lo stesso vale per la cometa che nonostante i tentativi d’intercettazione non si è resa visibile.
Anche nel punto di massima oscurità pervenuto lungo il cammino, l’inquinamento elettromegnatico proveniente dal centro cittadino ha reso difficili i tentativi di skywatching e di rilevamento.

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Nel punto ciclabile subito dopo l’attraversamento del viadotto della Magliana (illustrato in foto) c’e’ una strettissima curva a gomito in discesa rispetto al punto d’accesso. La traiettoria in nero è quella seguita dai ricognitori mentre l’eroica deviazione in rosso (all’altezza dei cantieri navali Barracuda!!!) è quella distrattamente intrapresa da una ufociclista non accortasi della cuspide e capitolata, fortunatamente, sulla terra ferma (poco più avanti, infatti, si dispiega il Tevere in tutta la sua melmosità).
Attenzione quindi.

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Prima di giungere al punto per il banchetto esoplanetario i ricognitori hanno erroneamente incrociato la pericolosissima via Del mare nel punto in cui via del Cappellaccio vi finisce bruscamente e senza preavviso.
In notturna tutta la ciclabile è mal segnalata e le varie diramazioni sono foriere di interpretazioni errate.
Si consiglia in caso d’esplorazione notturna di dotarsi d’illuminazione (oltre quella della mera segnalazione sufficiente nei percorsi cittadini illuminati) e di tracciamento satellitare.
In caso di ampio gruppo ciclistico come sempre (e in questo caso la raccomandazione è ancor più necessaria) si consiglia di procedere con un ciclista di testa e uno di coda in collegamento radio tra loro.

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Il banchetto esoplanetario (in assenza di visitatori alieni) è stato consumato in un punto non meglio precisato della ciclabile uditivamente molto vicino al fiume Tevere.
L’altissima umidità presente è stata combattuta grazie ad un grande telo isolante fornito da un ufociclista.
A farne le spese l’obbiettivo della fatocamera reso momentaneamente opaco.

Piuttosto tardivamente la squadra si è rimessa in moto per raggiungere il punto di partenza presso la metro San Giovanni a cui è giunta con un ritardo di circa trenta minuti rispetto all’orario previsto per il rientro.

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Dal punto di vista alienologico nulla da segnalare se non la presenza percepita di scoiattoli ostili nelle vicinanze ma che la squadra ha prontamente imbonito con l’offerta rituale di pane.

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Dal punto di vista prettamente psicogeografico segnaliamo la possibile esistenza di due leyline aventi origine comune a partire dalla Piramide Cestia.
Le due leyline si sviluppano su Viale Ostiense e su Viale Marco Polo. L’area segnata in verde la possiamo definire come area d’influenza da parte delle due leyline e sarà presto materia d’indagine da parte degli UfoCiclisti.

Per il momento è tutto.
Ci vediamo nel futuro.

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